HO scelto il libro 18 per due ragioni: il titolo si sposa benissimo con i miei hobby, la dimensione (sono 240 pag ) e le buone recensioni online. Ebbene non è il mio genere; diciamo che è scritto benissimo e scorre abbastanza velocemente (infatti l’ho letto in tre giorni) ma la storia … insomma non mi ha acchiappato. Il romanzo è ambientato in Italia alla fine dell’ottocento/inizio Novecento in un periodo storico di grande povertà dove si moriva di tifo e tubercolosi e le donne non avevano di certo i diritti di adesso. Il romanzo sottolinea frequentemente le ingiustizie sociali e la diseguaglianze del ceto sociale. La protagonista è una sartina con il sogno di possedere una macchina da cucire e che proprio grazie al suo possesso potrà salvare il proprio onore. Racconta delle vicissitudini di donne di ceto sociale alto, di amori non corrisposti e mal interpretati, ma anche della speranza del grande amore e della possibilità che proprio grazie al’amore si possano ridurre le distanze sociali… aggiungiamoci anche un pizzico di sfortuna verghiana et voilà . Il libro merita sicuramente di essere letto ma come dicevo questo sottofondo un po’ da Malavoglia a me incupisce sempre un po’. Di certo le riflessioni che emergono da questa lettura sono davvero moltissime… ad esempio è vero che le donne italiane non vivono più quel tipo di vessazione anche se la cronaca sempre più spesso ci racconta di mariti che uccidono le mogli perché respinti o traditi e i giornalisti lasciano spesso trapelare parole di accuse verso le vittime ; talune troppo svestire talaltre poco comprensive. Ai giorni nostri le donne possono accedere a qualsiasi lavoro …. se poi rimangono incinte insomma forse no…. Con l’avvento della moda Fast fashion non servono più le sartine …. ah no bhe forse sono proprio delle sartine che confezionano quegli abiti…. in paesi che non in Italia … ah bhe già quelli che ci rubano il lavoro.
Insomma un libro che tira fuori delle riflessioni profonde sull’evoluzione femminile e anche sulla solidarietà tra donne che è sempre il nostro tallone d’Achille. Anche questo un libro da leggere magari non sotto l’ombrellone perché i pensieri che affiorano alla mente sono di importante preoccupazione per il futuro.