Sono arrivata alla fine di questo bellissimo libro, ci ho messo un sacco in effetti. Chissà come mai in questi due mesi appena mi mettevo a leggere o mi prendeva l’abbiocco oppure la mente iniziava a vagare da qualunque altra parte …. quindi lasciavo perdere. Potrebbe essere fossi vittima di una qualche incantesimo? Chi lo sa. In ogni caos mi sento un po’ in ripresa anche se in questi tre giorni che ci separano dal capodanno non credo di finire un altro libro.
Alla fine quest’anno ho letto meno del precedente nonostante l’obbligato isolamento sociale imposto dall’amico COVID, ma posso dire di essermeli gustati tutti.

Che dire di “Cambiare l’acqua ai fiori”? Si è detto moltissimo, d’altronde è stato un vero e proprio caos editoriale… Ecco magari potrei dire questo a chi solitamente guarda con sospetto questo genere di successi, provate a leggerlo perchè è davvero un libro che merita il successo che ha avuto, ha una bella trama e un bell’intreccio; tocca un sacco di tematiche e lo fa in modo estremamente gentile … e che vi devo dire io in questo periodo ho, più che bisogno, voglia di gentilezza; me ne accordo in molti aspetti della vita.
La storia racconta di amori declinati e sviluppati in modo diverso, di genitorialità, di morte, di cimiteri di rinascita e riscatto nonchè di amicizia aiuto e sostegno.
Fa per te se:
- ami i libri con un ritmo lento
- ami le storie gentili
- ami la Francia
- ti appassionano gli intrecci familiari
- ami le storie di rivincita
- ami i libri con pochi personaggi
Non fa per te se:
- non ami i libri che ti lasciano una spina nel cuore
- ti ritieni uno allergico ai libri sdolcinati
- ami i ritmi veloci
- sei allergico alle stori d’amore
A me è comunque piaciuto, è stato un buon compagno di viaggio e mi ha lasciato un beota sorriso quando sono arrivata all’ultima pagina.